lunedì 20 giugno 2011

Un interessante caso storico: San Giovanni Bosco e il Morsanese mons. Antivari si conoscevano di persona?

Lettera autografa di Don Bosco al Vescovo di Udine in cui cita mons. Antivari


Mentre proseguono le ricerche sulla vita e le opere del vescovo ausiliare di Udine di fine Ottocento, originario di Morsano di Strada, mons. Pietro Antonio Antivari, sorgono alcune domande interessanti. In particolare dopo il ritrovamento di una lettera di San Giovanni Bosco (Don Bosco) fondatore dell'ordine dei Salesiani. In questa lettera del 1887 indirizzata al vescovo di Udine, il santo piemontese cita espressamente l'Antivari. In più, a Morsano, Antivari fece erigere un piccolo oratorio dedicato a Maria Ausialiatrice, che è la patrona dei Salesiani.

Dunque, Don Bosco e Antivari si conoscevano? Qual'è il legame tra i due?

Partiamo con ordine. Dopo aver interpellando i maggiori archivi ed esperti di Don Bosco, non risulta, né a livello ufficiale né privato, una sua visita o un suo passaggio in Friuli. Ciò non toglie, ovviamente, che possa essere avvenuto, ma non ve n'è traccia scritta, neppure nell'epistolario. Difficile dunque sostenere categoricamente che Antivari e Don Bosco si siano incontrati, anche se certi ricordi popolari vanno in questa direzione. Bisogna tenere presente che Don Bosco si recò a Vienna e probabilmente passò dalla stazione dei treni di Udine.

Dalla lettura delle "Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco" si evince come in tutto il Friuli ed il Veneto le sue opere fossero conosciute e la gente facesse donazioni per l'Oratorio Salesiano. Che Don Bosco conoscesse Antivari almeno di fama è sicuro da quanto si capisce dalla documentazione trovata negli archivi. La comune e contestuale passione per "S. Maria Ausiliatrice", poi, è un altro indizio di collegamento, almeno ideale, fra i due.

Andando a vedere la data di inaugurazione della chiesetta di Morsano dedicata a S. Maria Ausiliatrice sono impresse due date: 1864 e 1866. Contemporaneamente, a Torino, nel 1864 terminarono gli scavi (iniziati l'anno prima) del santuario di S. Maria Ausiliatrice voluto da Don Bosco e del quale, nel 1865, fu posta la prima pietra, la pietra angolare. La principale fonte di contributi per l'erezione di quella chiesa torinese fu una lotteria organizzata da Don Bosco tra il 1864 e il 1867; la copertura del santuario avvenne tra il 1865 e il 1866, e sempre nel 1866, Don Bosco organizzò una grande mostra con tutti gli oggetti sino a quel punto donatigli (oltre 2.500, fra cui alcuni provenienti da somme autorità: Pio IX, principi sabaudi, ministro degli interni...). La consacrazione a Torino avvenne nel 1868 e nel 1872 Don Bosco fondò l'istituto delle Figlie di S. Maria Ausiliatrice.


Però, una domanda resta sospesa in aria: come mai il libretto "Morsano, Cenni Storici" scritto da Don De Anna, porta il1872 come data della benedizione della chiesetta? Purtroppo Don De Anna non cita la fonte di questa data. 
La trascrizione della lettera di cui sopra

La signora Maria Plozzer, oggi custode della chiesetta, trovò, al tempo in cui si sposò, una immagine di Don Bosco proprio nell'oratorio di Antivari; immagine che ha poi incorniciato. Non si sa se c'è qualche data dietro l'immagine, bisognerebbe togliere la cornice e vedere se c'è scritto qualcosa dietro.

Un ultimo annello è rappresentato dalla figura dell'allora parroco di Castions di Strada (all'epoca Morsano non era parrocchia indipendente ma aveva un cappellano che dipendeva da Castions), Don Giuseppe Driulini, (morto a Fraelacco il 6-1-1949 a 96 anni). Ebbene, il sacerdote Driulini era un fervente Cooperatore Salesiano, nei vari paesi del Friuli, dove svolse il suo ministero, si adoperò con zelo a propagare la devozione a Maria Ausiliatrice ed a far amare l'Opera Salesiana che egli aveva conosciuta fin dal 1880, quando, novello sacerdote, era venuto a Valdocco (Torino) per parlare con D. Bosco. Le cronache ci dicono che "rimase ospite del Santo per quindici giorni, che annoverò tra i più belli della stia vita, e ne serbò la più tenera venerazione".

Si tende ad escludere che il Driulini possa aver suggerito qualcosa ad Antivari, anche perché negli anni Sessanta-Settanta non era a Morsano-Castions e non era neppure sacerdote (era "novizio" nel 1880). Tuttavia la "salesianità" del parroco contemporaneo di Antivari è un'intrigante coincidenza.
 
Gli esperti dicono che le opere Salesiane presero piede in Friuli a Novecento inoltrato (anni Venti-Trenta), e questo va bene; ciò non toglie, però, che evidentemente vi fossero vari contatti personali con Don Bosco, e che la devozione verso Maria Ausiliatrice avesse catturato i cuori di più d'uno.
 
Troppo significative le coincidenze di date tra il tempio di Torino e la chiesetta Antivari, troppo chiaro l'interesse di Driulini, che forse non a caso poi andò a Morsano-Castions.

Evidente anche la conoscenza (diretta o indiretta) che Don Bosco aveva di Antivari, vista quella lettera del 1887, in cui dimostra di stimarlo molto. Come in Friuli vi furono influssi rosminiani, evidentemente ve ne vurono anche di salesiani, in qualche modo. Ci informa il dott. Valerio Marchi, autore della biografia del vescovo morsanese che la pedagogia di Antivari pare assai simile a quella di Don Bosco.

Quindi il mistero c'è e per molti esiste una connessione tra Don Bosco e mons. Antivari; connessione che si espresse anche con la dedica della chiesetta a Santa Maria Ausiliatrice. Cosa inusuale nella nostra zona.

La chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice a Morsano di Strada.
Maria Ausiliatrice è la patrona dei Salesiani.

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