La mostra quest'anno aveva come tema «Padri e figli» e contava sessanta dipinti e sculture dal quarto secolo avanti Cristo al secolo appena congedato, provenienti da quaranta collezioni d'Europa, riscopriamo cosa significhi per gli esseri umani, così vaghi eppure immensi, diventare padri, e figli, e figlie.opere tutte sapientemente descritte dalla De Gaperin durante l'incontro. “Padri e figli” è un’indagine sull'iconografia del legame più decisivo tra quelli che l’essere umano sperimenta nella sua vita, presentato da figure della mitologia e della letteratura di tutti i tempi, e che sta al centro della rivelazione biblica. Il tema ha risvegliato nella platea l'idea dei padri che cercano figli, e di figli che cercano padri, e di uomini che cercano d’imparare a vivere per qualcuno, per vederlo crescere e per gioire d’aver saputo amare la grandezza d’un altro.
Così, mentre in quelle opere ognuno ha potuto rivedere qualcosa di sé, la presentazione di questi quadri e opere scultoree ha consegnato alla platea l'idea che la teoria della paternità si è manifestata in diverse sfaccettature nella mostra e per chi aveva visitato la mostra si è trattato di una importante approfondimento e per quei pochi che non han visitato la mostra di un fondamentale riassunto per vivere le emozioni del più importante evento espositivo del Friuli VG.
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