martedì 17 marzo 2015

Mostra “FRAMMENTI DI MEMORIE” a Cividale - Marzo/Aprile 2015


In considerazione che tra i curatori c'é una studiosa di origini morsanesi, segnaliamo volentieri la mostra “Frammenti di memorie” a Cividale.

La mostra, allestita dalla Somsi di Cividale fino al prossimo 6 aprile alla Chiesa di Santa Maria dei Battuti, è visitabile con ingresso libero da mercoledì a giovedì, dalle 10.00 alle 13.00 e ven/sab/domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00L’allestimento – realizzato dalla Somsi con il sostegno della Regione  autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto “I luoghi della Guerra visti con gli occhi della Pace”, capofila il Comune di Cividale del Friuli  è articolato in cinque sezioni, Territorio e Società cividalese alle soglie della grande guerra; Cividale nei primi anni della guerra (1915-1917); la ferrovia Udine- Cividale- Caporetto, la disfatta di Caporetto e l’anno dell’occupazione austro-ungarica e la profuganza.

                                                                                                                       
INFO

Infoline:         0432.734116 (Somsi)
                        0432.710350 (Ufficio Cultura)
                        0432.710460 ( Informacittà)

=======================================================

SABATO 21 MARZO IL TEATRO RISTORI DI CIVIDALE DEL FRIULI OSPITA ALLE 20.45 LA CONFERENZA-SPETTACOLO DI EMILIO FRANZINA CON IL GRUPPO ETNO-FOLK DEGLI HOTEL RIF: “UNO, NESSUNO, SEICENTOMILA (Ingresso libero), UN NUOVO, ATTESO APPUNTAMENTO PROMOSSO NELL’AMBITO DELLA MOSTRA “FRAMMENTI DI MEMORIE”, ALLESTITA FINO AL PROSSIMO 6 APRILE DALLA SOMSI DI CIVIDALE ALLA CHIESA DI SANTA MARIA DEI BATTUTI

    

Comunicato stampa

CIVIDALE – L’anniversario dello scoppio del primo conflitto mondiale è occasione, in tutta Europa, di una serie di iniziative di commemorazione delle tappe sanguinose succedutesi dal 28 luglio 1914 all’11 novembre del 1918. Il noto ricercatore e studioso di storia sociale Emilio Franzina, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Verona, ha allestito assieme a musicisti e attori da anni impegnati al suo fianco, una serie di lezioni di storia cantata dedicate alla Grande guerra, per ricostruire con l’ausilio di musiche e letture le vicende e i molti risvolti, anche sconosciuti, al centro delle vicenda luttuosa che cambiò il corso degli eventi in Europa e nel mondo. Spicca tra queste, la conferenza-spettacoloUno, nessuno, seicentomila”, di scena sabato 21 marzo (ore 20.45, ingresso libero) al Teatro Ristori di Cividale nell’ambito delle manifestazioni legate alla mostra “Frammenti di Memorie”, allestita dalla Somsi di Cividale fino al prossimo 6 aprile alla Chiesa di Santa Maria dei Battuti: una grande retrospettiva sulla città e i luoghi legati al primo conflitto mondiale sul confine di nord-est, con uno sguardo alla società duramente provata da quegli eventi.

L'idea guida dello spettacolo - che vede in scena accanto al protagonista Emilio Franzina un gruppo storico del miglior etno-folk del panorama italiano, il gruppo vicentino Hotel Rif - è il racconto che della guerra fa il milite ignoto italiano attraverso la conversazione con un altrettanto ignoto interlocutore, storico di mestiere in vita, che lo incontra nell'al di là e fa poi recapitare il resoconto dei suoi colloqui per vie misteriose (o forse in sogno) a un suo collega universitario che si occupava, con lui, del primo conflitto mondiale. Attraverso brani intervallati dalla esecuzione di canzoni altamente simboliche e rappresentative di fasi e momenti della grande guerra, si ricompone dall'interno la trama di una storia individuale che molte altre ne riassume di simili. Le domande che vengono rivolte al milite ignoto sulla sua esperienza dal 1914 al 1918, l'anno sul finire del quale egli muore, dopo aver portato a casa la pelle più e più volte, non tanto in battaglia, quanto in circostanze assai singolari, ottengono risposte che sono infatti la trasposizione spesso anche letterale d'una serie di testimonianze reali rese all'epoca da soldati e ufficiali italiani o desunte da carteggi, diari, memorie e poi da documenti ufficiali a suo tempo riservati (della polizia militare, degli uffici dello Stato Maggiore, della censura militare, dei verbali di reparto ecc.). La formula permette di passare, attraverso tutti gli anni (e gli inni) di guerra, comprese le premesse relative all'arruolamento del protagonista sconosciuto così da illustrare, immaginandola ma non del tutto inventandola, la vita di uno dei seicentomila soldati italiani morti ammazzati nel corso del conflitto. In scena la voce di Sabrina Turri, Emilio Franzina, voce e chitarra, Paolo Bressan oboe, flauti, conramusa, Primo Fava alla chitarra, Mirco Maistro alla fisarmonica e Lorenzo Pignattari al contrabbasso.








Nessun commento: