Poco dopo le 18 di sabato 10 dicembre, nell'ospedale di Palmanova, è mancato Mauro Paviotti.
Mauro aveva una personalità complessa e mai scontata. Lo si incontrava spesso in paese mentre si gustava un buon bicchiere ed osservava la realtà attorno a lui in cerca di risposte.
Mauro si faceva molte domande sulla vita ed amava confrontarsi con gli altri sulle risposte che aveva trovato. Le chiaccherate con lui non erano mai scontante e si percepiva il suo valore di artista nelle diverse prosepttive in cui vedeva il mondo. Un mondo troppo stretto per lui soprattutto quello di un paese di provincia; il suo cuore di fotografo pronto a cogliere l'attimo fuggente in uno scatto in bianco e nero, tornava spesso nei viaggi che aveva fatto documentandoli con degli scatti ora diventati immortali. New York, Turchia, Parigi, Londra, Valencia...
Poi le sue sperimentazioni con "I Nuovi Guardiani", un po' scultura, un po' fotografia e molta metafisica. L'omaggio ai suoi concittadini, da Ialmicco, dove nacque, Palmanova, che lo consacrò come fotografo del realismo friulano, a Gonars, dove il suo ultimo lavoro ha sposato l'amore per le moto e la macchina fotografica e quindi Morsano di Strada. La mostra "Io & Holga a Morsan" diede il la alla celebrazione della realtà di un paese friulano vista attraverso una macchina fotografica postmoderna voluta dal regime cinese per il suo popolo. Postmoderna perchè nacque semplice ma realizzava immagini complesse che solo un abile fotografo poteva far esprimere al meglio. Così l'omaggio a Morsano da parte di Mauro fu una serie di foto iconiche realizzate con questa macchina fotografica chiamata Holga.
Nel 2013 fu premiato dal CRAF per la sua lunga carriera a supporto dell'arte fotografica del Friuli VG e non solo. Numerose le sue mostre in regione e fuori. Da ricordare le sue due partecipazioni alla Biennale di Venezia. Alcune sue opere sono esposte anche a Londra presso il Consolato Italiano.
Mauro aveva il suo carattere ed una forte personalità: non concedeva facilmente l'amicizia ma quando lo faceva era la persona più onesta, sincera ed aperta che si potesse trovare. Aveva i suoi punti di vista che condivideva senza timori ed accettava anche prospettive diverse sempre con rispetto. Non era mai banale nelle sue osservazioni e nelle sue prospettive. E di questo bisogna rendergli merito: se c'era qualcosa da dire lo diceva senza edulcorare il messaggio per timore del giudizio altrui. Questo lo rendeva un amico severo ma prezioso nella sua onestà intellettuale.
Innamorato della vita, sotto una scorza da friulano coriaceo, covava una grande sensibilità ed empatia. Fieramente ateo era molto incusiorito da cosa ci fosse oltre questa Terra e per questo si era un appassionato all'astrofisica. Poteva parlare per ore di comete e formazioni stellari.
Mauro ci mancherai! Buon viaggio, in sella alla tua amata Triumph, ovunque tu sia!
Qui quello che questo
blog ha raccolto negli anni della storia artistica di Mauro.
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San Pellegrino visto da Mauro Paviotti con la macchina fotografica Holga |